Natale a New York (Prima Parte)
Sigla. La prima scena di oggi sfuma dal nero con la colonna sonora offerta da John Lennon e la sua New York City , mentre si rincorrono, una dietro l’altra, le immagini della partenza di Lora che, con Cip e Ciop al seguito (le valigie), si dirige verso la fermata dell’autobus sulla College Street di South Hadley in attesa del Peter Pan bus.
Alberto, l’amico di Barbara, la supervisor, ha lasciato il suo monolocale a Brooklyn per qualche settimana, subaffittandolo. Le chiavi sono state recapitate via posta nella mailbox che Lora controlla insistentemente tutti i giorni, e tutte le indicazioni del caso le ha ricevute via e-mail.
Il viaggio non è troppo lungo: una manciata di ore di autobus e la tele-racconto-camera si sposta a Port Authority, la stazione degli autobus.
Welcome to New York Lora!
La prima volta, da sola, in una megalopoli. Disorientata per qualche minuto, l’obiettivo zooma sul suo sguardo appena un po’ preoccupato. Si guarda prima a destra, poi a sinistra, cerca un’indicazione, un tabellone, qualcosa che la rimandi alla metro che dovrà portarla fino a Brooklyn. Il senso dell’orientamento per fortuna non le manca, ma New York è New York e per il momento, Lora, non conosce nulla di questa sorprendente città.
“Hi, I’m sorry to bother, could you please tell me which metro line I should take to go to Brooklyn?” chiede alla guardia che vigila all’uscita della stazione. Quale sarà mai, di questa intricata spider web metropolitana, quella giusta da prendere per il sobborgo a sud del centro, ossia a sud del downtown? L’agente le risponde cortesemente, e indica anche dove andare per poterla prendere nel verso corretto.
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Ricomincia l’episodio e Lora sta comprando la MetroCard alla macchinetta automatica. Ormai è pratica degli acquisti tramite trabiccoli automatici, in America si è abituata a non avere mai cash in tasca, solo card. A New York non ci sono solo lettere che contraddistinguono le linee della metro, ma anche colori. Le è stato detto di prendere quella gialla, la N la R o la W, in direzione Bay Ridge e scendere alla fermata della venticinquesima strada. Cerca ovunque. Non c’è. A Port Authority passa la linea blu A, C ed E. Si avvicina la sera e non ha una mappa della metro per sapere cosa fare. Chiede ancora informazioni e sale sulla Linea A blu, poi cambia e sale sulla arancione e, senza saperlo, arriva al terminal point dove il macchinista le dice che doveva scendere molte fermate prima e prendere quella gialla gialla, non gialla arancione. Il tempo passa, sono le undici di sera ma, alla fine, arriva a destinazione. In tasca ha la stampa del percorso suggerito da Alberto per raggiungere la casa, e i mille modi per aprire il portone principale, il corridoio, la doppia porta, uscire nella corte, porta di fronte a te, salire le scale, porta a sinistra, tirare, girare, spingere. Arrivata. Anche la tele-racconto-camera è confusa, ma alla fine ce l’abbiamo fatta.
Alberto e Denise hanno lasciato un panettone e dei dolcetti veneziani sul tavolo, danno il benvenuto a Lora con un’accoglienza calorosa in un monolocale piccolo ma essenziale. Lora si sente subito a casa, si guarda intorno, imposta la connessione wi-fi come le è stato indicato e dopo varie peripezie (stupido modem apple) si connette. Siamo in diretta da New York City, Ladies and Gentlemen! La giornata è stata lunga e due settimane di Grande Mela la aspettano con ansia ed eccitazione. Si siede al computer per avvisare tutti che è sana e salva, si prepara per la notte dopo aver mangiato un boccone, non prima di aver pianificato la giornata seguente. Imprime la mappa della metro nella sua memoria e scorre con gli occhi i nomi di strade e connessioni. La memoria fotografica la aiuta. Sente un po’ di solitudine, ma è arrivata fin qui con le sue forze, quindi, come a darsi una pacca sulla spalla, manda l’ultimo messaggio oltre oceano e si infila sotto le coperte. L’odore e i silenzi sporcati dai suoni della città che filtrano dalle finestre a spinta dal basso la rincorreranno per molto, forse per sempre. Sting cantava I’m an Englishman in New York. Lora è una Italian young woman in Brooklyn. Da domani, scriverà la sua canzone sul tema. Noi aspetteremo la prossima puntata.
Sigla finale.