Machu Picchu, che fatica!
Dopo l’articolo precedente sul dengue vogliamo tornare a focalizzarci sul nostro viaggio. Vi avevamo promesso di portarvi con noi nel Machu Picchu, una delle sette meraviglie del mondo. Avevamo lasciato da poche ore le nostre due nuove amiche, reduci da una giornata faticosa ma piena di divertimento!
Ma descriviamo brevemente il nostro tragitto per raggiungere il Machu Picchu, sempre in modo low cost, in maniera tale che se mai arriverete anche voi a fare questo viaggio risparmierete dei bei soldini.
Prima cosa da fare: dovete comprare i biglietti in anticipo. Se avete poco tempo a disposizione, cliccate su www.machupicchu.gob.pe/ o se, invece siete più tranquilli, andate direttamente a Cuzco, al Ministerio de Cultura (almeno due giorni prima della vostra gitarella però).
Il ticket di base costa 35 euro, ma se come noi siete studenti potete presentare la tessera ISIC per ottenere un 50% di sconto.
Dopodichè siete pronti per viaggiare da Cuzco fino a Hidroelettrica con un minivan per poi camminare circa 3 ore fino al vostro hotel a Aguas Calientes? Se sì, siete uno di noi!
Gli hotel a Aguas Calientes sono molto cari. Vi consiglio di prenotare in anticipo: potete verificare i prezzi anche su Booking.com. Noi ne abbiamo trovato uno in pieno centro a circa 10€ (a testa) per una doppia con colazione e bagno.
Il vostro fisico sarà messo a dura prova in questi giorni. Per visitare il Machu Picchu (e avete l’entrata anche per il Waynapicchu, il monte che lo sovrasta, alle 8) dovrete svegliarvi verso le 5 di mattina, preparavi per scendere alla prima entrata, fare un po’ di coda per poi iniziare un percorso abbastanza difficile di circa 1 ora per arrivare all’entrata.
Inutile dire che questa prima salita ci ammazzò: non eravamo pronti ed era solo l’inizio della giornata. Ramon cominciava a cedere ed io a preoccuparmi per il Waynapicchu… incontrammo tutte le persone viste il giorno precedente lungo le rotaie, nel minivan e nell’hotel, anche loro stremate, sudate e disperate!
Arriviamo all’entrata e subito cominciamo a visitare il Machu Picchu sapendo che l’entrata al Waynapicchu era alle 8, scegliamo il percorso più facile data la nostra poca forza e finalmente lo vediamo. E’ incredibile. Le foto e video non rendono appieno tutta la bellezza: è proprio lui il Machu Picchu, che soddisfazione, che bel tempo e cielo per vedere questo magnifico tempio!
Sono rovine ma l’ambiente lo rende unico.
Come tutte le persone intorno a noi ci sediamo e contempliamo questo bellissimo monumento. Lo ammetto: è la cosa più interessante che avevo visto dall’inizio del nostro viaggio, aspettavo da tempo di vederlo dal vivo.
Non riusciamo a staccarci da questo panorama ma sono quasi le 8: è ora di andare al Waynapicchu (la montagna che vedete nella foto qui sopra). Circa mezz’ora di coda e si inizia nuovamente. Già dai primi scalini ci rendiamo conto che questa montagna è al di fuori delle nostre possibilità: Ramon è in presa ad una crisi, non può… lo convinco (difficilmente) a continuare: siamo al Machu Picchu non possiamo fermarci adesso! Decidiamo quindi di recuperare le forze mangiando la colazione che il signore dell’hotel ci aveva preparato e lasciato in una borsetta davanti alla porta della nostra stanza… ma forse la borsetta è rimasta li… o forse Ramon l’aveva persa durante il viaggio… Fattostà che per nostra sfortuna rimaniamo senza cibo e bibita.
E’ dura. Bisogna allenarsi prima di affrontare questi percorsi, noi forse avevamo sottovalutato la cosa, eravamo stremati già prima dell’entrata e a metà del Waynapicchu eravamo praticamente morti. Il pensiero che avremmo dovuto ripetere il percorso iniziale (camminando lungo le rotaie per 13km fino alla centrale idroelettrica) ci terrorizzava.
Decidiamo così di proseguire in modalità bradipo, poco a poco e lentamente. Arriviamo fino in cima, dove notiamo che ci sarebbe stato un percorso alternativo di 4 ore. Facciamo finta di non vederlo e ci godiamo il panorama.
Ci sentiamo degli scalatori professionisti… ed affamati. A me è costato di più scendere che salire. Ma anche questa avventura è finita nei migliori dei modi tra tanto sudore e tantissime soddisfazioni.
Ritorniamo sani e salvi a Cuzco, dopo 2h lungo le rotaie raccontandoci le nostre impressioni e circa 10h di minivan (tra traffico e strade orribili).
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