Semplicemente secondo Filippo Timi: “Il Don Giovanni”
Nonostante fosse un sabato sera non mi aspettavo tutta quell’affluenza. Non si trattava della “prima” al Bellini di Napoli e in più la partita di campionato al San Paolo rendeva la città quasi desertica. Sono arrivata a teatro con ben 30 minuti di anticipo. Vedere tanta gente aspettare come me l’inizio è stata una sorpresa, e la cosa non ha fatto altro che aumentare le mie aspettative. Avevo letto tanti pareri, tante recensioni. Mi aspettavo qualcosa che mi avrebbe lasciato a bocca aperta, ed è stato proprio così! Il Don Giovanni di Filippo Timi è uno di quei spettacoli che non ti lascia indifferente. Uno di quei spettacoli che divide il pubblico in chi lo adora e chi invece lo rifiuta. Lo ami o lo odi. Ma in ogni caso non si dimentica facilmente. Tutto colpisce, non solo per il mito del Don Giovanni e la sua storia che, nonostante i suoi 400 anni, rimane sempre così attuale e moderna. No. Ti colpisce anche per la sua musica, per i suoi colori e per le sue stravaganti forme. Uno spettacolo azzardato, provocatorio, divertente, così fuori dalle righe. Potrei scrivere che la trama in grandi linee rimane fedele all’ originale, ma allo stesso tempo approfondire raccontandovi un’altra storia.
Temi importanti come l’amore, Dio e la morte sono trattati con una profonda carica ironica e una forte vena dissacratoria. Filippo Timi è la star del momento. Ha riscritto il mito del Don Giovanni in una rivisitazione travolgente, ma non solo. Timi di questo spettacolo firma anche la regia e le coloratissime scene, arricchite dagli straordinari costumi di Fabio Zambernardi. Uno splendido ed affiatato cast è la marcia in più di un già promettente preambolo.
Sono 2065 le donne conquistate dal Don Giovanni nella commedia di Tirso de Molina scritta nel 1630. E da allora non ha smesso di fare vittime. Illustri personaggi come Kierkegaard, Byron, Boudelaire, Molière e Mozart: tutti catturati del fascino del più grande seduttore di tutti i tempi. Infondo il Don Giovanni è il prototipo dell’umanità che ha fame di potere, che ama la mistificazione e l’inganno, schiava delle proprie pulsioni, un vero e proprio catalogo di nevrosi. Un’umanità, purtroppo, sempre attuale.
“Credono che la vita sia un circolo di buone maniere” dice Donna Elvira. Come non lo è questo spettacolo, che di certo non è adatto a morigerati perbenisti.
Uno spettacolo che nel corso delle quasi tre ore alterna momenti lirici e kitsch, che diverte e che suscita non poche ovazioni. “Il Don Giovanni. La vita è un abuso, mai un diritto” è un grande successo, il suo tour toccherà le più importanti città italiane, concludendosi il 9 marzo 2014 al teatro Franco Parenti di Milano. Buono Spettacolo!