Il ritorno dell’incubo Dengue
Eravamo rimasti alla scalata verso il Machu Picchu e vi avevamo promesso di raccontarvi le sensazioni che si provano davanti a una delle sette meraviglie del mondo. Purtroppo nel frattempo abbiamo dovuto fermare il nostro viaggio per circa tre giorni perché uno dei Two Boys è dovuto entrare in ospedale.
Perchè?
DENGUE. Questa malattia ha già colpito Marco due volte e questa volta è toccata a Ramon.
Non so come sia accaduto ma siamo passati dal non sapere cosa diavolo sia la dengue ad esserne colpiti ben due volte in meno di tre mesi.
Ne abbiamo parlato al momento del ricovero di Marco a Leon, in Nicaragua. E questa volta bypassiamo un po ‘ quello che è successo nel nostro viaggio per ritornare al tema delle malattie.
Questa volta siamo già in Bolivia, nella capitale La Paz. Abbiamo effettuato una prenotazione di un tour di tre giorni attraverso la Pampas Yacuma, che è l’Amazzonia boliviana. Secondo l’Agenzia, non c’è né malaria né dengue da almeno 10 anni… Mah! Tutto quello che posso dire è che ci sono migliaia e migliaia di zanzare ovunque ed era impossibile evitarle (avevamo repellente, pastiglie di vitamina b…) ma forse bisognava munirsi di una tuta da astronauta, che ne so!
Il tour è stato veramente bello ma forse noi (europei) non abbiamo il fisico adatto all’Amazzonia. Torniamo a La Paz che Marco già sentiva gli stessi sintomi che aveva in Nicaragua. Così abbiamo dedotto che forse era incappato di nuovo nella dengue. Chiamiamo l’assicurazione che ci ha inviato alla clinica Lousanne, forse la peggiore di tutto il nostro viaggio: hanno impiegato un giorno per darci il risultato (in Nicaragua l’attesa era stata di un’ora); arriva il medico in ostello con solo una carta dicendo che Marco era risultato positivo. Prendendo paracetamol (la tachipirina, per dirla in parole povere) avremmo potuto tranquillamente proseguire il viaggio, affermò il medico. Zero professionalità.
Appena lasciato l’ostello, Ramon comincia ad avere sintomi simili. E all’improvviso comincia ad avere febbre e sentirsi male. Il giorno dopo dovevamo spostarci a Uyuni e sicuramente il dottore ci avrebbe dato paracetamol quindi decidemmo di proseguire.
Il bus di notte per Uyuni non fu dei migliori, entrambi presi sotto con la dengue. Decidiamo allora di prenotare una stanza in un hotel caro, fuori dal budget ma comodo per rilassarci. Marco comincia a stare meglio mentre Ramon peggiora. In ogni caso decidiamo di prenotare un altro tour di 3 giorni lungo il Salar de Uyuni.
Durante il tour Ramon iniziò ad avere una forte grave di diarrea: dovette rimanere nella jeep quasi tutto il tempo, forse era il peggior posto per stare male, in un deserto di 1000 km e dai 4000 ai 5000m di altezza o in ostelli senza riscaldamento e uno senza acqua e elettricità. Avevamo solo una sicurezza: arrivare in Cile il terzo giorno. Non volevamo tornare in un ospedale in Bolivia.
Il tour finisce, noi eravamo stremati, finalmente il Cile. Ci lasciano a San Pedro de Atacama. Chiamiamo nuovamente l’assicurazione e ci dice di muoverci fino a Calama per trovare un’ospedale “normale”. Prendiamo un altro bus direzione Calama e in due ore arriviamo finalmente… entriamo nell’ospedale e Ramon inizia le analisi. Ed ecco la sorpresa! Non hanno la possibilità di fare le analisi di dengue. A questo punto Ramon chiede il ricovero almeno per la fortissima diarrea: erano 5 giorni che non poteva mangiare niente. Il dottore lo ricovera e manda gli esami clinici a Santiago per sapere se è dengue o no. Essendo una malattia che non esiste in Cile lo mettono in isolamento!
Notiamo una forte differenza con il resto degli Stati visitati, in Cile praticamente siamo in Europa, il personale è professionale e attento.
In due giorni dovevamo prendere il volo per Santiago, chiediamo al medico se si poteva velocizzare la cura per non perdere il volo e ci conferma questa possibilità, perfetto!
Ora la raccontiamo in questo modo ma dopo questa brutta esperienza e essendo in viaggio da 90 giorni un po’ abbiamo avuto nostalgia di casa, di sicurezza, di smettere di viaggiare in America Latina perché devi stare attento a qualsiasi cosa, le zanzare con dengue o malaria, uscire di sera perché è pericoloso, che ti imbroglino per i prezzi o che ti derubino durante il viaggio… a volte viaggiare è particolarmente stressante sopratutto per chi come noi si sposta quasi ogni giorno di luogo. In ogni caso pensiamo positivo, c’è di molto peggio al mondo!
Una storia in più sul nostro viaggio, anche se non tutte le cose sono sempre positive. Per fortuna siamo due persone unite e nonostante Marco avesse la febbre e Ramon fosse ricoverato riuscivamo a darci supporto!