La signora senza il cagnolino e la sala d’attesa
Ci sono cose che voi umani non avete mai conosciuto, ci sono cose e sensazioni che non proverete mai se non restate per almeno un’ora in una sala d’attesa di uno studio medico di una città del sud. Uno qualunque, purché vi siano più specialisti, tanti da consentire una certa varietà di tipi umani e di patologie differenti che stazionano sulle sedioline di plastica, antirilassamento, di colori improbabili.
La signora senza il cagnolino è andata a fare un controllo medico di routine, uno di quelli in cui il livello di ansia non raggiunge mai vette altissime ma si mantiene tale da poter ancora allertare tutti i sensi e captare ciò che l’ambiente esterno ci rimanda. Fianco a fianco ci si guarda e ci si sente nella specie umana, e spinti anche dal fatto che non esistano giornali da sfogliare se non sparute copie di riviste degli anni trenta, ci si abbandona lentamente all’arte della conversazione intima, buttando un occhio sempre all’ordine di ingresso.
“Ma voi da che ora state? No perché io sto da un’ora e nemmeno nel bagno posso andare, mi hanno detto così. Anche a voi signora?”
L’anziana con innumerevoli buste sulle gambe e occhiali spessi si rivolge alla signora senza il cagnolino ma visto lo scarso interesse con cui lei accenna la risposta butta l’amo della conversazione ad una più mite signora seduta di fronte. Ecco, vorrebbe dirle la signora nostra amica, non faccia questo errore, non abbocchi all’amo o sarà tardi per tornare indietro … ma non lo fa perché tutto sommato, come in una scena del film “Così parlò Bellavista” non vede l’ora di ascoltare la vox populi.
“Signo’ io mi sono sfastiriata … non aspetto più me ne vado … Ma lo sapete che io a mia sorella l’ho mandata via di casa? L’ho cacciata”
E la mite alza un sopracciglio in segno di rimprovero.
“E perché? Che vi aveva fatto?”
L’anziana sistema le buste per terra e gira tutto il corpo verso la mite.
“Mia sorella dormiva sempre, si alzava alle 9,30…con la cucina sporca e i piatti dentro al lavello. Io alle 5,30 sto in piedi… perché quello che si fa la mattina presto dopo non si fa piùùùù”
Alza il dito della mano destra e lo agita sotto agli occhi della mite, la quale inizia ad avere un po’ di timore.
“Però è sempre vostra sorella, e dove vive adesso?”
incautamente dice la mite. L’anziana toglie gli occhiali spessi e la fissa negli occhi sporgendo tutto il busto minaccioso verso di lei
“Ahhh, è mia sorella, sì, duemila euro di bollette…sempre a telefono e sempre con un Phon in mano…”
Il ragazzo di fronte s’intromette con l’aria da furbo
“Volete dire l’I-phone signò…o’ telefonin’…”
“No, che hai capito… proprio il phon quello che asciutta i capelli… non sapete la corrente che mi ha consumato… io in vita mia i capelli non l’aggio mai asciuttati! Dove sta? E che me ne importa a me. Mio fratello non l’ha voluta a casa, quello tiene due case a via Palizzi, sapete quella strada lunga lunga con un panorama che si vere tutta Napule?? E’ commerciante lui, tiene i soldi che camminano per tutta la casa… e non l‘ha voluta. Quella è una serpe, è stata vicino a mia madre fino all’ultimo momento ma mica perché era buona. No! Chella voleva a’ casa. Eh sì, oggi traseva e domani a casa nun ce stev chiù”.
La mite si alza, è il suo turno, educatamente e con aria mesta saluta l’anziana senza replicare. Restano lei , il ragazzo e la signora senza il cagnolino. L’anziana si volta verso di lei e la guarda sibilando, la signora prontamente tira dalla borsa un quaderno e inizia a scrivere con aria tremendamente impegnata. Resta il ragazzo che aspetta la sua fidanzata, lei lo fissa da dietro le lenti spesse, alza lo sguardo verso il cielo, poi gli fa:
“Ma perché voi ve la sareste tenuta a una come mia sorella in casa??”
La fidanzata è uscita con una radiografia fra le mani, e lui sollevato si alza e se ne va. Si aprono due porte in contemporanea: una è per la signora senza il cagnolino, l’altra è per l’anziana con le buste. La sala d’attesa dello studio medico è vuota ma aleggia nell’aria un interrogativo: voi ve la sareste tenuta in casa a vostra sorella così?