Castelvecchio: camera con vista… sul lago
Foschie remote adornano l’orizzonte. Giornata brumosa, giornata torva, il cielo grigio ed il lago di Castel Gandolfo si oscurano a vicenda. Camminiamo avventuriere alla volta di Castel Vecchio, la mia compagna di viaggio ed io. Fino a giungere alla nostra meta.
Castelvecchio: un posto in cui vale la pena passare una notte, avventurandosi nei dintorni di Roma, alla volta della sede vacanziera del Papa, alla volta del buon vino e della buona cucina. Noi ci arriviamo in veste di viaggiatrici, ma Castelvecchio è una vera reggia, fusione di due ville che danno come risultato un Grand Hotel che offre all’avventore ogni agio.
Porcellane dal gusto asiatico ad accogliere all’entrata, piscina decorativa con ninfee nella sala per i matrimoni, con palchetto sopraelevato per gli sposi. Il lusso delicato e non estraniante che sa aggradare senza disturbare è ciò che domina nella grandiloquenza della sala Domiziana, al piano -3.
Castelvecchio poi accompagna gli ospiti su per sei piani, dal -3 al +3, fino a che questo si trova al Roof Garden dominatore del lago, davanti ad un magico belvedere. Ci si sente un po’ il Viandante sul mare di nebbia di Friedrich, nelle giornate come questa. Il cielo coperto che ci ha accolto ha messo in luce l’atmosfera sospesa del luogo, carica di mille significati.
Per un attimo, lì fuori, si rimane da soli con il lago, inquieti. Ma poi basta fare un passo indietro, tornare dentro, nell’atmosfera rassicurante di Castelvecchio. Sì, perché anche salendo e salendo, il cliente non perde mai la serenità, l’arredamento composto lo accompagna e lo tiene per mano, quasi a dire: puoi salire quanto vuoi, Castelvecchio è il tuo rifugio. È stato esattamente così, anche nelle piogge autunnali di Castel Gandolfo. Ritrovarsi in un’oasi di relax, di magia, di leggiadria che non perde mai la classe. Distinto e cordiale, il personale. Notti silenziose e confortabili, camere che cullano gli ospiti regalando una bella vista sul lago. Tocco di classe: la colonna sonora che accoglie i clienti. Yann Tiersen al nostro arrivo, brani di musica classica ad allietare la colazione del giorno dopo.
E poi Castelvecchio sa essere molto di più: sala meeting per convegni, ristorante per cerimonie di matrimonio e cene aziendali. La parte adibita alla ristorazione mette a disposizione ampi spazi – la sala Domiziana, la sala meeting, senza dimenticare il Roof Garden –, un pianoforte per la musica dal vivo, una vastissima gamma di menù fra i quali scegliere per degustare piatti tipici in ogni occasione. Attraverso l’unione di due ville di fine Ottocento, i gestori hanno dato vita a Castelvecchio, oggi elegante palazzo in stile Liberty. La piscina rimane a disposizione dei clienti nella stagione estiva, il parcheggio è decisamente ampio e il centro storico con alcune opere berniniane a pochi passi. Adatto ad ospitare famiglie in vacanza, congressi, feste di matrimonio, turisti stranieri e non, Castelvecchio è una vera e propria chicca di Castel Gandolfo, rivaleggiato da Villa Cardinale, sul lato opposto del lago, in mano agli stessi proprietari e gestione. Come due fari, i due alberghi dominano il lago ed offrono nel loro insieme un agio rilassante agli avventori.
Spicca la professionalità del team lavorativo, la disponibilità, lasciano senza fiato le visioni del lago dalle vetrate in sala ristorante. Un lago che è sempre protagonista silenzioso e tranquillo dei momenti trascorsi nell’hotel, che si rivela il luogo ideale per assaporarlo a debita distanza, perdendosi nelle proprie riflessioni, regalandosi un momento di festa, di relax, di piacere.