Il decalogo della Sora Cesira
Lei è la Sora Cesira. Per chi non la conoscesse, cominciamo con un numero: 2.665.841. Sono le visualizzazioni raggiunte dal video The Arcore’s Night nei pochissimi giorni successivi alla pubblicazione su Youtube, che segnò l’ingresso della Sora nel firmamento del viral più viral che c’è. Come forse avrete capito dal nome, si parlava delle notti del Bunga Bunga di Silvio Berlusconi e veniva dopo altre due canzonature delle vicende squisitamente italiane: “We are the world for Polverini” e “Aggiungi un posto all’Atac che c’è un parente in più” dedicata a Gianni Alemanno e allo scandalo delle raccomandazioni nell’azienda di trasporti romana.
Insomma: un fenomeno. Quaranta anni e più, musicista di professione, ha guadagnato una collaborazione meritatissima con Sky, nel programma di satira politica Gli sgommati. Siamo riusciti a farci un salto virtuale e a porle dieci domande dieci, solo per voi.
Cara Sora Cesira, grazie di fare un salto con noi! Dicono che forse non esisti ma chi ti scrive era all’Auditorium di Roma il 19 gennaio 2013, al tuo spettacolo “La felicità”, dove ti ha visto sempre imbacuccata ma, giuro, viva e reale e anche con dei begli occhi azzurri (o portavi le lenti a contatto per sviarci anche lì??). Appurato che sei vera, se fossi me e dovessi presentare il tuo personaggio, cosa diresti?
Niente, ormai sono stata scoperta! Ebbene sì, sono vera. Molto imbacuccata e infagottata, ma vera. Ho pure gli occhi azzurro verdi, becca. Quanto alla mia presentazione, beh, ti potrei dire che ormai c’ho ‘na certa ( ho abbondantemente superato gli -anta ) e vivo a Roma. Mi sono ritrovata improvvisamente personaggio, così, visto che non amo le luci della ribalta, ho comprato un fantastico cappello a fiori di manifattura cinese che, oltre a celare le mie fattezze, innalza la temperatura del mio cuoio capelluto a livelli inimmaginabili. Per il resto mi reputo una persona fin troppo ordinaria, tanto che se mi incontrassi per strada, vestita con felpe antistupro, non mi calcoleresti proprio.Come si sceglie la canzone giusta per quello che vuoi dire? Nascono prima i testi o la scelta della musica? Ci racconti, per esempio, come è nato il primo video che ti ha fatto conoscere, The Arcore’s Nights?
La canzone giusta a volte viene da sé. È un connubio di immagini e di giochi di parole che a volte fanno ridere da morire anche chi le realizza! Arcore’s nights, ad esempio, era proprio perfetta sia per la situazione che per il ritornello “Lelemore, Lelemore”.Com’è cambiata la tua vita a quasi tre anni dal tuo boom? Hai progetti, spettacoli o libri in programma?
La mia vita non è assolutamente cambiata. A volte sono un po’ più occupata. Ho gli stessi amici, faccio le stesse cose, frequento gli stessi posti. Ho solo avuto la grande fortuna di pubblicare un libro e di lavorare per la televisione facendo una cosa che amo tanto, cioè unire i miei talenti più grandi, quello di musicista e quello, immenso, di cazzara mannara.Ci sono due concetti ricorrenti che mi hanno colpito particolarmente di tutte le tue interviste: il fatto che nella vita ci vuole un po’ di sano “culo” e il tuo essere totalmente distaccata dall’ansia del futuro (e mi viene sempre in mente Monti con la sua frase simbolo: “il posto fisso è noioso”. Sì, pe’ lui che ce l’ha). Mi colpisce perché credo sia un buon modo di affrontare le problematiche che incontra chi lavora con “le arti”, come la scrittura e la musica, in questo paese. Ma mi viene da chiederti: quanto di questo è dato dal contesto in cui viviamo e quanto invece è davvero un tuo modo di vedere le cose? Se fossimo in un’Italia ideale dove la bravura è riconosciuta, la penseresti così ugualmente?
Ma allora le domande si fanno serie! Dunque, ci vuol coraggio a dire che il posto fisso è noioso. Ho amici che pagherebbero per avere un posto, fisso o ballerino che sia. Il mio modo di vedere il futuro invece è dettato dalla consapevolezza che il presente ci mette un attimo a cambiare. La vita me lo ha spiegato in diverse occasioni. Semplicemente, preferisco concentrarmi sul ” Breve termine” e questo non dipende dal fatto di vivere in Italia o in Zimbabwe, è solo una “forma mentis”. Hai capito che t’ho sfoderato pure il latino?!Il futuro invece è dettato dalla consapevolezza che il presente ci mette un attimo a cambiare
Personalmente personaggi come te che hanno fatto il botto col web sono una speranza (e lo so che mo’ scrivo speranza e tu dirai “ammazza oh, quanto stai messa male”) per quelli che cercano un canale dove farsi finalmente notare. E’ questo il motivo per cui hai aperto il tuo blog? Pensi che internet ci dia la possibilità di vivere quel sistema ideale dove vale quello che fai e non chi sei o a chi sei figlio?
Mi dispiace dirlo, ma credo che la meritocrazia in Italia sia un po’ latitante. Internet invece l’unico mezzo democratico che conosco. Se piaci, ok, sennò anche ciao. Quanto al mio blog, confesso di averlo aperto per puro divertimento, senza la minima velleità. La Sora agisce e si palesa sempre e solo perché si diverte, e sempre per lo stesso motivo continuerà a farlo.La satira da dove comincia o, per te, da dove è cominciata: ti interessi alla politica perché è una fonte infinita di spunti per i tuoi video o i tuoi video sono un modo per sfogare la rabbia causata dalla politica? Scusa, comincio a sembrare Marzullo.
Caro Gigi, il mio modo di far satira è semplicemente un “prendere in giro”. Non amo le volgarità gratuite e mi piace pensare che anche chi viene “Canzonato” possa in qualche modo farsi una risata. Qualche volta sarà pure successo – penso… spero… no eh? – Ciò detto, mi sono sempre interessata alla politica e, visto che sono in grado di formarmi delle opinioni, diciamo che a volte mi piace esprimerle. E cosa c’è di meglio di un bel video?I messaggi che mandi attraverso i tuoi video, pensi possano aiutare a cambiare le opinioni o quantomeno a sensibilizzare il senso civico degli italiani?
Non mi illudo di essere una “Opinion Maker” (e mo’ beccate pure l’inglese). Magari qualche volta sarò pure riuscita a sensibilizzare via…Ci sono comici a cui ti ispiri o che stimi in maniera particolare? A volte ricordi moltissimo la sfacciataggine della Littizzetto, con un pizzico di morale alla Crozza.
Non mi ispiro a nessun comico, anche perché non mi ritengo una comica. La Littizzetto è una comica! Lei mi farebbe ridere anche se leggesse necrologi.Hai pubblicato un libro con Mondadori. La descrizione conclude così: “Nel bene, nel male e nel così così riunisce tutto il meglio del Cesira-pensiero. E quindi tutto il meglio di noi italiani. Che facciamo la spesa al discount, tentiamo di dimagrire facendo spinning e compriamo solo gialli svedesi che poi usiamo come fermaporte”. Pensi che esistano dei vizi che fanno parte dell'”essere italico” e che possono anche trasformarsi in virtù?
Raramente ho visto vizi trasformarsi in virtù, tantomeno quelli italioti. L’essere italici comporta svantaggi e… svantaggi! Scherzo eh! Siamo un popolo simpatico, gioviale, solare… dei “tipi” insomma. Ma quanto a coscienza civica abbiamo parecchio da imparare anche dal Turkmenistan.Nella tua descrizione nel blog hai detto che l’Italia è un paese carino. Molti ti domandano perché lo dici, io ti chiedo: c’è speranza che torni ad essere bello?
Geograficamente è bellissimo! Il clima è mite… quanto alla speranza… Scusa un attimo, mi squilla il telefono!