Ti presento un mestiere: l’assistente di volo
Oggi è la volta di Federica G, che ci presenta il suo lavoro – assistente di volo- rispondendo alle domande ormai quasi standard della rubrica “Ti presento un mestiere”. Scopriamo un lavoro meraviglioso, un’avventura continua nel mondo ma al tempo stesso un ritrovamento continuo di tanta nascosta umanità, in ogni parte della terra…E del cielo!
Raccontaci una giornata lavoratIva tipo:
Sveglia alle 3:30 del mattino, una colazione abbondante quando riesco, trucco, smalto, orologio: non bisogna dimenticare nulla perché aspetto ed accessori siano uniformi per tutte (e tutti). Devo essere in aeroporto un’ora prima del mio volo, ora che si divide tra i controlli alla security e il “briefing”, una riunione della crew del giorno in cui il capo-cabina ci elenca i punti chiave della giornata e interroga circa gli aspetti della sicurezza o cosa fare in caso di emergenza: dobbiamo essere preparati a tutto! Poi si parte: ci sono dei controlli da fare nella cabina a tutto l’equipment che abbiamo a disposizione perché niente venga lasciato al caso. Quando siamo pronti accogliamo i passeggeri e, dopo la famosa safety demo..si decolla per il primo volo della giornata. Normalmente ne facciamo quattro. In volo il lavoro si avvicina molto a quello del cameriere, ma non dobbiamo mai dimenticare che siamo su un aereo e dobbiamo intervenire in qualunque situazione. Alla fine della giornata, che generalmente dura dieci ore, prima di andarcene dobbiamo rifare una riunione in cui si parlerà di eventuali errori commessi e come evitarli. E’ un continuo imparare e si viene personalmente messi alla prova. Ogni giornata mi lascia moltissimo come bagaglio esperenziale.
Come sei arrivata a fare questo lavoro?
Tramite una selezione nella mia città. Utili alla selezione erano la conoscenza dell’inglese, capacità natatorie, disponibilità a vivere all’estero in una città diversa dalla propria… Era una delle posizioni lavorative a cui ambivo da tempo. E’ un’occasione che ho cercato -e trovato- navigando in internet. La selezione in realtà è stata solo il primo step; ho affrontato infatti un corso intensivo che definirei di stampo militare della durata di sei settimane che nel mio caso si è tenuto in Germania. Un corso duro, pieno di esami e giornate passate a studiare, studiare, studiare. La motivazione è stata essenziale per arrivare fino alla fine ed ottenere la tanto ambita divisa!
La prima cosa che pensi pensando al tuo lavoro?
Se penso al mio lavoro mi viene in mente il logo della compagnia e alla livrea degli aerei su cui volo ogni giorno: ci sono molto affezionata perché devo dire che questa compagnia rientrava tra le mie preferenze anche da passeggera.
La cosa che nessuno prende in considerazione del tuo lavoro?
Nessuno immagina quanta pazienza ci vuole per assorbire le eventuali critiche dai passeggeri. Tante persone lavorano ogni giorno per garantire questo servizio, o la puntualità del volo, così come i tecnici, e tutto il ground staff; ma il passeggero ha effettivamente a che fare personalmente solo con l’assistente di volo, ed è su di noi che viene “scaricata” ogni tensione talvolta esasperata dalla stanchezza e dallo stress che il viaggio comporta. Bisogna comprendere tutto ciò e nello stesso tempo rimanere fermi su una decisione che non li rende contenti ma che, per esempio, concerne la sicurezza.
La cosa più umanamente bella?
Tutto è umanamente bello in questo lavoro: ogni giorno vedo seicento persone diverse, ognuna diversa dall’altra. Basta il ringraziamento sincero da parte di un passeggero e la giornata prende una piega diversa..certo un bimbo di tre anni che prima di scendere dall’aereo ti corre incontro e ti abbraccia dandoti un bacino è commovente a prescindere no?
Ti è mai capitato di avere paura, a lavoro?
No, la paura non ha spazio in questo mestiere. Avere paura è umano ma in questo caso è un lusso da non potersi permettere. Me ne sono resa conto quando ho sperimentato delle turbolenze degne di nota per la prima volta. Mi sono resa conto che siamo sempre su un aereo, e io lì sono un punto di riferimento: sono stata addestrata a sapere cosa fare in ogni circostanza, c’è sempre un procedimento che devo seguire; la paura sarebbe controproducente e spero di non esserne mai sopraffatta.
C’è qualcosa che non avevi preso in considerazione quando hai iniziato a fare questo lavoro?
Il lavoro che faccio ogni giorno somiglia molto a quello che credevo che fosse; ecco diciamo che non mi aspettavo tanta minuzia nel tenere d’occhio il nostro stato di preparazione ogni giorno… e non mi aspettavo che mi sarebbe piaciuto tanto fare il servizio bar, la trovo la parte più divertente della giornata!