Lunga Vita allo Imperatore. Favellando coi Messeri di Feudalesimo è Libertà
Oziava in mia magione dopo che lo sole era calato quando amico segnalommi presenza di curioso sito in faccialibro i cui frequentatori erano adusi a favellar in arcaico modo, come fossero abitanti dell’Età di Mezzo. Egli mi propose di sentir i curiosi abitanti di cotesta sì strana regione, cercando di capirne usi, costumi et ogni ultron
eo elemento che potesse a noi abitanti de lo secolo vigesimoprimo aiutar la di loro comprensione. Tosto non resistetti alla curiosità e repente intinsi penna e calamaio vergando le dieci quistioni che seguono, e speranzoso immaginando rispondessero. La qual cosa, ratto avvenne. Trascrivo a voi o due miei lettori che mi seguite il contenuto di cotali favellazioni.
Quaestio prima: o Voi che de li antichi mutuaste l’augusta lingua, ditemi, se vi aggrada, lo nome e lo prenome di colui che primo inventossi lo ritorno a la favella de li padri nella Età di Mezzo, e di Lui parlatemi, che ascolterò con pio silenzio.
Salute, Messere. Deh, credo che quivi sia necessario far alcune premesse. Lo nostro, pria che un movimento che se’ propone de’ cambiar la favella, est uno partito politico. Est quello partito che se’ propone de’ restaurar lo Sacro Romano Impero, sotto la guida de’ uno unico Imperatore discendente pe’ sanguine da Carolus Magno. Allo interno d’esto contesto arriva anco lo novo favellar: lo Imperatore infatti da subito s’est speso pella necessitade de’ ritornar a uno favellar elegante, soave, cavalleresco et nello contempo comprensibile anco dallo volgo analfabeta.
Quaestio secunda: lo uso di un cotal linguaggio è peregrina e rara cosa da esibir soltanto dintra la cerchia degli iniziati o ne fate dono ad omnino in tutte le quotidiane esperienze? Altramente parlando, ad exemplo de li superiori detti, come favellate innanzi al cerusico dicendogli che vi duolgono le interiora o il cardio, od allo pizzicagnolo chiedendogli una libbra di carne di verro o ancora di fronte a lo reggitore di alcun comunale officio chiedendogli una pergamena che certifichi il di voi status di ammogliati/ celibatari? E siete bene intesi a loquire in cotesto modo o movete a ilarità o ira chi vi ode?
Riteniam la nostra favella uno moderno volgare, per cui lo popolo stesso dovrebbe favellar a tal guisa et non collo linguaggio da guitti d’oggidì. Solamente favellar naturalmente, mentre legere et scribere est cosa pe’ nobili: sosteniam infatti lo analfabetismo dilagante, poichè la plebe non abbisogna d’esser istruita pe’ laborar di zappa.
Quaestio tertia: vorreste sussurrare a lo orecchio de lo Ministro reggitore de la pubblica istruzione una maggior cura dell’italico idioma , (ahimè vittima della perfida Albione) e financo la proposizione di temi in cui i fanciulli diano sfogo all’arte di parlar con le parole de li antiqui e de li avi?
Lo unico suggerimento che possiam dar non solo allo ministro Calesse, ma anco alla Accademia della Semola est quello de’ levar le terga dalli loro scranni. Siam pronti a substituirli cum li maestri dello Collegio Linguistico Imperiale che riporteranno in auge lo justo eloquio.
Quaestio quarta: quali son, dintra voi, li incunabili che più vi degnate di compitare? Leggete solo di cappe, d’amori e di spade o aprite lo cerebro ad altre cognizioni et cogitazioni?
Apriam pe’ certo lo cerebro anco ad altre materie come la teologia, la medicina et la araldica, ma se voi per “aprir lo cerebro” intendete lo seguitar eresie como quelle ch’afferman che la terra rota attorno allo sole, che lo homo discende dalle scimmie, o, ancora peggio, leger li tomi de’ Federigo Moccia o Fabius Svolazzo, sappiate che pe’ quella carta straccia vi est solo lo foco purificator.
Quaestio quinta: chi è lo Vostro Imperatore? Ha la sua Augusta Persona reggia degna di Essa Persona o allo tempo presente dimora solo sulla ragnatela, attendendo tempi più graziosi che la Divina Provvidenza vorrà conceder Lui? Ha Egli un regale Consiglio o decide di ogni questione de lo scibile umano in solitudine? Può Egli guarir la scrofola con la manesca imposizione? Si sollazza con nani e ballerine o preferisce mirar ne lo catodico quadro le tenzoni di pallacorda come buona parte degli italici abitanti della peninsula?
Lo Imperatore, questo lo suo nomine, est lo unico discendente legittimo delli grandi Imperatori dello Sacro Romano Impero. Elli siede nello suo regale scranno di Aquisgrana in attesa de’ recuperar lo Impero che gli fu injustamente sottratto dalla eresia democratica. Pe’ aiutarlo in esto compito Elli chiamo a se’, deca mensilità orsono, cinque nobili consilieri (nobis), che son pronti ad riconquistar et administrar lo novo Impero gratie alla sua guida. Elli est grande, et pe’ certo possiede lo potere de’ curar li morbi collo Suo tocco taumaturgico. De’ certo non si fa traviar dalla lussuria como lo Cavalier Breve da Hardcore, la sua reggia non est un baccanale. Elli se’ prepara alla pugna, studia strategia militare et talvolta est chiamato ad esercitar lo legittimo diritto allo Ius Primae Noctis.
Quaestio sexta: come è costume che si abbiglino presso di Voi le pulzelle? Veston morigerate come Santa Romana Ecclesia comanda o lasciano all’aere abbondanti porzioni del proprio cuio?
Le nostre pulzelle veston eleganti ma morigerate, anche se talvolta durante le estati si usan vesti che lascian scoperta una piccola parte della caviglia, in modo d’esser più attraenti. In ogne caso non oserebbero mai mostrar le mammelle alli passanti come molte male dame che si vedon in giro in esto empio mondo.
Quaestio septima: come scandite lo giorno vostro? Vi sollevate dallo giaciglio allo levar de lo carro di Apollo? Computate le ore con clessidre da polso de li moderni o con la luce dell’astro che inonda di raggi l’Orbe terraqueo?
Est normale pe’ noi svegliarsi allo canto dello gallo et laborar fino allo crepuscolo. Pe’ scandir le hore vi son li campanili, est più che suffiziente.
Quaestio octava: ove mai lo Augusto Emperadore ed il Sacro Romano Pontefice, avessero a scagliar li propri eserciti, l’un contro l’altro armati, la qual cosa Dio non voglia, a chi porreste giuramento di fedeltà e perchè?
Collo Imperatore obviamente. La unica guida spirituale che riconosciamo est lo Antipapa di Avignone, attualmente Pasquale IV, che sendo nominato dallo Imperatore stesso mai si scaglierà contro Elli.
Quaestio nona: è vostro costume tener presso di sé bestie da compagnia? E se sì, esse son usuali canini e felini esemplari, o alcuno tra voi predilige falconi da riporto, ermellini, basilischi, chimere, bestie leucrocoche, fenici, et coetera mirabilia?
Noi nobili adoriam la falconeria, quindi sì, spesso possediam falchi, ma anche cani da caccia ad exemplum. Possediam anco diversi destrieri equini, necessari come mezzo de’ trasporto et de’ pugna. Altri tipi di bestie, ovidi, bovidi, suidi, equidi vari etc. son da noi posseduti anche se concessi in usufrutto alli servi della gleba che li utilizzano pe’ aiutarli nelli campi o pe’ allevarli in modo da portarci poi li lor prodotti.
Quaestio decima: come sostentate vostre membra? Date la caccia a cervi e daini di circonvicine foreste o piuttosto barattate moneta con imperiale effige per lacerti di bovine o suine membra in mercato rionale?
Li servi della gleba che laboran li nostri feudi ci danno tutti li prodotti di cui necessitiam: carni, cereali, pisci, frutti, ortaggi etc. La caccia est pe’ noi diletto et consente spesso lauti banchetti; generalmente delli ercati non habemus bisogno ma son più utilizzati dalla plebe; tuttavia posson esser utili se nello proprio feudo vi est carenza de’ qualcosa, ma un nobile non andrà mai in un tale loco, mandando piuttosto qualcuno delli suoi fedeli servitori.
Prendo congedo, sperando di non aver incomodato troppo i miei due lettori e le Vostre Signorie ed auspicando invece di averle per lo menomo sollazzate. Addì, anno domini due milia et terdeciem.