Novant’anni e un pan di spagna
Quest’uomo qui oggi compie novant’anni.
Ha la dentiera che gli traballa un po’ e da anni oramai ha perso tutti i capelli. Non ci vede molto bene, si è operato da poco alla cataratta, ma in famiglia è l’addetto alla spesa.
Quando si raggiunge questa età si ha l’esigenza di festeggiare pari e identica di quando si è piccoli. In cucina si sente lo schiamazzo delle sue donne, le figlie e la moglie, che stanno friggendo i carciofi e le melanzane. Gridano, si prendono in giro. Gli hanno preparato un pranzetto da re: paccheri di Gragnano con cozze e pomodorini, frittura di paranza e di verdure. Il vino c’è, il suo preferito. I nipoti e i pronipoti, undici in tutto, lo chiamano Ciccio. Lui è Francesco all’anagrafe.
Mio figlio è orgoglioso di essere oramai alto quasi quanto lui, non che ci voglia molto, visto che sarà un metro e cinquantacinque scarso, però io questo non glielo dico.
Ha fatto la guerra lui, comunista dalla nascita, lavoratore instancabile, patriota e partigiano
E’ la sua storia preferita. Se vuoi farlo felice ti ci devi sedere vicino, e gli devi chiedere: “Nonno, com’è quella storia di quando ti lasciarono appeso sotto le bombe?“, e lui si illumina e si mette lì a raccontare. Oppure se vuoi puoi chiedergli di giocare una partita a carte… il tresette va benissimo.
E’ un uomo buono, silenzioso, devoto. Ogni lunedì mi porta i fagioli, perchè secondo sua moglie (mia nonna) io non li so fare come lei. Come lei nessuno mai. Io sono qui a raccontarvi questa storia solo perché lei era bellissima e lui molto meno. Voleva far ingelosire il suo ex, voleva uscire con le amiche e lui non glielo permetteva. Se avesse avuto uno smartphone mia nonna sarebbe di certo stata un tipo da selfie. Bella come la Lollo, tosta come Sofia e con un carattere niente male per quell’epoca. Comunque, lei un giorno ha deciso di mollare il tipo perché voleva andare al cinema. Aveva vissuto un’ infanzia difficile, mangiando bucce di fave e vedendo una sorella piccola morire sotto i suoi occhi schiacciata da un carro armato. Aveva bisogno di libertà e spensieratezza. Che tempi. E vai al cinema oggi, vai a passeggiare domani, incontra ‘sto Ciccio Buonfantino detto “Motorino“. Era davvero bruttino ma la faceva ridere. E far ridere una donna, wow ragazzi, che cosa straordinaria che è. Così loro sono insieme da sessantatrè anni.
Oggi lui è contento. E lo siamo tutti noi… una famiglia un po’ stramba, poco parenti serpenti, più mine vaganti direi. Ed è proprio in questi momenti che vorresti che il tempo si dilatasse. Vorresti che quel pranzo durasse talmente tanto da allungare il suo tempo.
Una festa non è festa senza la torta. Buona , con crema chantilly e fragole. Questa che vi do è la ricetta segreta segretissima del mio pan di Spagna:
3 uova, 75 g zucchero, 75 g amido, un pizzico di sale, un pizzico di vaniglia.
Scaldate le uova a 37 gradi. Aggiungete l’amido e montate con il robot alla velocità massima per almeno 20 minuti. Mettete il composto in una teglia da 16-18 cm e infornate in forno statico per 200° per 15 minuti circa.
Questo sarà il sorprendente risultato.
Oggi è domenica.
Se avete un nonno, andate da lui, giocate a carte e fatevi raccontare la sua storia preferita.