Burla, in camerino con Ortensia
Viola Di Caprio ha iniziato il suo spettacolo, Burla, raggiungendo il palco dal fondo della sala già tessendo, nel mentre, un rapporto confidenziale con il pubblico, un rapporto amichevole, familiare quasi. Pochi minuti e già avrei voluto Ortensia, il personaggio che ha interpretato, come amica di sempre, una da ascoltare per ore. Cosa scriverò domani, mi sono chiesto? Non posso riempire un articolo con la sola parola “brava”, proprio non è possibile. Da tanto tempo non mi capitava di godere a tal punto dello spettacolo da non riuscire a formulare in mente un pensiero mentre la recitazione procedeva. Solitamente questo è il mio modo di fare, nessun appunto, solo frasi formulate al momento, mandate a memoria e rielaborate il giorno seguente. Ma qui tutto si è complicato per via della bravura della Di Caprio. Per me sul palco c’era una vera Ortensia, proprio lei. Magnetica, ipnotica, leggera e intelligente, consapevole, spiritosa con un guizzo di malinconia proprio in fondo all’anima, ironica, molto, autoironica, di più. Non sono uno che ride facilmente, ma Burla mi ha fatto proprio lacrimare. Sentivo me stesso ridere e la cosa mi stupiva. La stand up comedy non è cosa semplice, non sempre il pubblico è reattivo nel modo giusto, ma in questo caso il fragore delle risate credo abbia rassicurato la Di Caprio stessa, al suo debutto al Tram.
Artista poliedrica Viola. Sue anche regia e scrittura di questo gradevolissimo monologo, che avremmo voluto durasse almeno il doppio. Spassosissimi i racconti di Ortensia, anche quando ha toccato temi importanti e più delicati e non è semplice tenere teso il filo della narrazione su un livello di qualità alto, a tratti sofisticato, ma con l’intenzione di divertire. Che bella missione quella di far divertire, usando arguzia, buon gusto e talento. Bombardati come siamo dalla grevità di alcune star televisive, che con il paravento della satira strappano grasse risate ad un pubblico sempre più rincretinito e non educato al bello, Ortensia è stata ossigeno puro. Non ha dovuto sparare sulla croce rossa per far ridere. Ha preferito usare stile e classe, con l’aiuto di una mimica che poche volte si ha il privilegio di vedere. Ricordiamo tutti la straordinaria Anna Marchesini, sicuramente l’esempio più chiaro in questo senso. Quante espressioni ha cambiato Viola sul palco, quante fisionomie. Con disinvoltura estrema è passata attraverso citazioni diverse, teatrali ma anche cinematografiche. C’era un po’ di Rossy De Palma nell’Ortensia con il caschetto verde di inzio spettacolo?
Dice tante cose Ortensia, parla di tanti temi, dai sentimenti alla politica, dai rapporti amorosi a quelli amicali. Questo personaggio ne ha viste di ogni tipo, di ogni colore, forse anche per il tipo di professione che svolge. Ed anche questo mi ha colpito. Ortensia è una spogliarellista, ma te lo scordi dopo poco. Ortensia ti appare come una donna intelligente, come una persona intelligente che fa e dice cose interessanti, sarebbe potuta essere un medico, una conduttrice di autobus, o mille altre cose, la sua vena comica ci sarebbe stata ugualmente.
Dietro uno spettacolo che ha la precisa intenzione di procurare svago, evasione, godimento, obiettivi tutti raggiunti, mi è apparso evidente l’impegno, la dedizione, la voglia dell’autrice di renderlo anche di qualità
Vi dovesse capitare che Burla approdi nella vostra città, non perdete il privilegio di vederlo.
Abbiamo visto al Teatro Tram di Napoli
BURLA
testo, regia, interpretazione di Viola Di Caprio
Scenografia Sabina Lembo
Vocal coach Fabiana Levita
Luci Tommaso Vitiello
Ringraziamo l’Ufficio Stampa nella persona della Dott.ssa Chiara Di Martino
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