Guernica bombing, la tragedia nell’opera di Picasso
Rimani lì, in attesa che l’incantesimo si spezzi mentre l’inquietudine cresce, perché l’istinto il pericolo l’avverte, lo fiuta, cerca di comprenderlo
A volte le tragedie ti ipnotizzano. Un rumore, un ronzio, uno spostamento d’aria che non riconosci, qualcosa che può sembrare curioso, neutro, inoffensivo. Rimani lì, in attesa che l’incantesimo si spezzi mentre l’inquietudine cresce, perché l’istinto il pericolo l’avverte, lo fiuta, cerca di comprenderlo. Ma tempo non ce n’è, sei già bello che morto o prossimo ad esserlo. Il fragore dei crolli, il suono cristallino e pulito dei vetri in frantumi, i boati, la puzza del terrore più autentico. Calcinacci, mobili, oggetti del vivere quotidiano, tubi strappati alle mura, fumo. Senza fine, senza un limite, e se il primo pezzo di cemento non ti fa secco all’istante, con la morte ci fai proprio amicizia. Prima una spalla rotta, poi un braccio, il piede in frantumi, il sangue che obbedisce alla forza di gravità e scende a coprire il viso. Quanto può durare il viaggio verso la morte? L’avranno pensato tanti abitanti di Guernica, quel pomeriggio del 26 aprile 1937.
Sarà, la tela, un tema che ricorre, ad ondate, durante tutta la performance, diventando al tempo stesso trama e tessitura di un discorso molto più ampio
La narrazione, che Orazio Cerino sostiene con grande energia fino all’ultimo minuto, parte proprio dal quadro, considerato, ormai universalmente, come la bandiera sotto la quale trova asilo ogni denuncia contro la guerra, gli eccidi e i soprusi di questo mondo. Sarà, la tela, un tema che ricorre, ad ondate, durante tutta la performance, diventando al tempo stesso trama e tessitura di un discorso molto più ampio, che parte dai terribili anni dei regimi assolutisti europei, fino ad arrivare al nostro terribile tempo contemporaneo.
Cerino ha dato vita, con un solo corpo, a tutti i popoli vessati su questa terra, ha dato spazio e libertà ai loro pensieri.
Del quadro di Picasso si è parlato e si parla tanto ancora oggi, questo spettacolo ne è la prova. Ci si interroga, ci si chiede quale sia il vero significato della tela. Ci si domanda se davvero l’autore volesse rappresentare la guerra attraverso quelle figure. Argomenti per critici d’arte secondo me. Quello che mi è rimasto, quello che lo spettacolo mi ha portato a pensare è che con uno stile asciutto, senza colori, senza disegnare alcuna bomba, Picasso abbia saputo perfettamente immortalare il dolore dell’ingiustizia, del sopruso, dell’impotenza di tutta l’umanità, attraverso un linguaggio comprensibile, freddo, austero, quasi beffardo. Ed ho ritrovato in questo canone la perfetta aderenza di testo e recitazione!
Andatelo a vedere, la cultura, quella bella, abbiamo il diritto di cercarla e il sacrosanto dovere di sostenerla frequentando i teatri, che di pubblico vivono.
Guernica svela al mondo che l’oppressione dei popoli, a qualunque latitudine, rimane autentica mmerda!
Abbiamo visto
GUERNICA BOMBING
Dal 20 al 23 ottobre 2023
Dal 27 al 29 ottobre 2023
scritto e diretto da Mirko Di Martino
con Orazio Cerino
aiuto regia Angela Rosa D’Auria
disegno luci Tommaso Vitiello
scene Mirko Di Martino
produzione Teatro dell’Osso / TRAM
Si ringrazia l’Ufficio Stampa nella persona della Dott.ssa Chiara Di Martino