La notte
Ho sempre amato la notte. Oscura, silenziosa, schiva, esclusiva, misteriosa.
Quelle notti in cui te ne vai solo con i tuoi pensieri tra le strade illuminate da lampioni che si accendono a intermittenza, gatti randagi e vecchi ubriachi.
La notte è dei pazzi, dei solitari, di chi fugge alla vita, dei poeti squattrinati, di chi ama e non è mai amato, delle puttane, di chi ha perso tutto compresa l’anima e la cerca ai crocevia delle strade, dei dannati, di chi si cerca sul fondo di un bicchiere.
Mi ci rifugio anch’io tra le sue braccia e me ne vado lontano da tutto, lontano dal mondo senza nessuno a fianco cercando chissà cosa, qualcuno che non avrò mai, qualche certezza persa e mai più ritrovata.
Non è per tutti la notte. E’ lei che viene a cercarti senza che tu le dica nulla e non sai più farne a meno. Ne diventi dipendente senza accorgertene.
“La notte puoi ascoltare il suono del silenzio e le basse frequenze che vibrano nell’aria. La notte puoi andare a caccia delle tue paure o affogarci dentro. La notte puoi sentire il battito del tuo cuore con la testa appoggiata sul cuscino o poggiandoti sul cuore di chi ami. La notte è una tela scura da colorare o su cui disegnare le stelle e la luna. La notte profuma di inchiostro sparso su un quaderno di poesie e odora di pagine ancora vergini da riempire. La notte è fatta per scrivere storie da raccontare o canzoni da cantare. La notte è fare l’amore e poi crollare abbracciati in un sonno profondo. La notte può durare un frammento di secondo o non finire mai più. La notte risponde a tutte le domande che il giorno ti pone. La notte è un mucchio di decisioni da prendere o di occasioni da perdere.”