Zorro. Comincia la leggenda – Isabel Allende
Ho sempre avuto un’immagine di Zorro semplificata, frutto di vecchie serie televisive, peraltro spassosissime, va detto, riproposte via via negli anni da vari canali in cerca di riempitivi di palinsesto. Zorro l’eroe indiscutibile, Garcia l’antieroe ottuso e schiavo del potere. Zorro lo spadaccino, Zorro il cavaliere mascherato che nessuno riesce a riconoscere, nonostante una mini mascherina, Zorro invincibile, dalla parte dei giusti.
Nella testa di un bambino il pensiero non va oltre lo stretto indispensabile. Giusto alcune informazioni per innescare fantasia e spirito di emulazione. Così una scopa come cavallo e una tovaglia da tavola come mantello bastano e avanzano per riuscire a vedere deserto, balconi moreschi e dame in difficoltà. Giocare a Zorro era fantastico, trovare un Garcia era difficile, tornare a casa soddisfatti e sorridenti era una costante. Non riesco a ricordare quando ho smesso di guardare quelli che allora si chiamavano telefilm. Ci sarà stato un giorno in cui l’ho dimenticato e non sono tornato mai più davanti alla tv a quell’ora. Chissà quando, come i genitori quando smettono di prendere in braccio i figli, chissà se quell’attimo qualcuno lo cristallizza…
Il romanzo di Isabel Allende, dedicato a Zorro ha come titolo originale “El Zorro. Comienza la leyenda”. Immaginate di sentirlo con il suono delle z spagnole. Brividi! Comienza la leyenda, che sottotitolo fantastico. Mi piace credere che sia stata proprio la Allende a volerlo e non un incaricato del suo editore. La prima edizione è del 2005 e se non sbaglio ne “La somma dei giorni” racconta anche come ha pensato di raccontare le gesta del nostro eroe. Controllerò!
Nelle mie mani ci è arrivato qualche anno dopo, durante una sosta in libreria, di quelle pigre, lente, quelle in cui spulci qualunque cosa, senza fretta e senza idee precise. Ne uscìì con Zorro fra le mani, che iniziai a divorare giusto il tempo di arrivare in metro.
Una Isabel Allende, quella davvero dei tempi d’oro, è ciò che trovai già tra le prime righe. Narratrice di altissima levatura, ha saputo dare a Zorro un carattere del tutto autentico, facendone sì uomo leggendario, ma al contempo conferendogli lo spessore di un vero personaggio storico, pur non essendolo ovviamente. Potere del saper scrivere, ma anche potere del saper tradurre. un grazie quindi ad Elena Liverani. Credetemi se vi dico che a fine romanzo si resta con la meravigliosa sensazione di aver letto la biografia di un essere vivente in carne ed ossa. È stato davvero un’epifania questo libro, come se Zorro dei miei anni bambino avesse aspettato che diventassi adulto per raccontarmi finalmente tutta la verità. Ho letto con entusiasmo, quasi con esaltazione, in un crescendo di emozioni che poche altre volte ho provato.
In un libro si cerca spesso evasione, ma esigiamo che ci sia sempre la qualità nel divertimento. Vedo in giro volumi buoni solo a pareggiare la zampa zoppa di un tavolo. Questo Zorro ha tutto, la fantasia, il mito, la forza narrativa, l’evasione, il divertimento, tutte doti di un libro di alto livello. Cercatelo, preferibilmente nella libreria sotto casa.