Perdersi
Ci combatti anche coi mulini a vento ma sapendo che qualcuno dall’altra parte è lì ad aspettarti. Combattere per il puro piacere di farlo sfianca e fondamentalmente si parte già sconfitti.
Beh dopo giorni e giorni a pregare chissà quale dio e sperare, forse più illudermi, si, illudermi è giunto il momento di mettersi da parte. A malincuore ma è giunto il momento e in realtà avrei anche aspettato una vita, avrei firmato con tutto il sangue se avessi potuto credere di farcela alla fine, ma così proprio no.
E allora me ne vado in silenzio coi miei errori, si, ma anche sapendo che non ho potuto dimostrare veramente cosa potevo dare. Posso rimproverarmi poco, so cosa sei stata per me, da dicembre la fissa dei miei giorni: “Cosa fa?”, “come sta?”, “non vedo l’ora che mi scriva”. “Quella faccina che mi mette di buonumore non me la posso perdere per niente al mondo”. Ho cancellato le chat e le frequentazioni con tutte le altre perché non esisteva nessun’altra. E come poteva esistere?
Lei, lei, solo lei e mai le avrei potuto fare del male soltanto per cedere al piacere della carne anche se queste cose gliele ho tenute nascoste aspettando il giorno in cui aprendomi le avrei confessato che mi piaceva da morire e che quella volta seduti vicini l’avrei baciata davanti tutti e fanculo la gente che guardava!
Purtroppo però è andata così, il tempo corre in avanti, dietro non si può tornare se non forzando l’ordine delle cose con la forza dei sentimenti di due che si cercano e si vogliono.
In questi giorni ho urlato il mio dolore sperando in un miracolo, in una risposta. “Sono qui, vieni. Ti aspetto”. Ma chi li fa i miracoli? Mica esistono! Anzi, dopo quelle frasi scritte e postate sul tuo telefono per farmele leggere e che parlavano di “due anime inconsapevoli di non poter fare a meno l’una dell’altra”, in pochi giorni con gli stessi occhi commossi che avevano letto quelle belle parole sono stato costretto a vedere che sei andata a fare una sorpresa a un nuovo ragazzo. Per questo ho anche deciso di mettermi da parte.
Oggi vado, ho tentato tutto. Non è bastato, ma più di illudermi inutilmente nell’attesa di chissà cosa non c’è null’altro.
Anzi una cosa c’è. Sette mesi bruciati che un giorno ricorderò con un enorme rammarico. Col dolore di aver perso un pezzo di cuore più grande di quello che pensavo. Ma tanto sono abituato. Non morirò di vecchiaia, morirò perché di tanti pezzi di cuore lasciati per strada non me ne rimarrà neanche un briciolo che batta soltanto per me.