La signora senza il cagnolino e il motore dell’umanità
Io e la signora parlavamo ieri di quella vicenda riguardante una celebre autrice intellettuale che ha dichiarato al mondo la propria malattia, e lo ha fatto con grande sincerità e coraggio. Ovviamente come ogni manifestazione pubblica, sui social o su altri mezzi di comunicazione, ha scatenato reazioni a catena, non sempre pianificabili. La signora crede che l’intellettuale in questione nemmeno se ne freghi più di tanto delle reazioni, in quanto in questo momento della vita ha altre priorità. Tuttavia esternazioni sulla malattia, sul senso della vita e della morte hanno da sempre sollevato il dibattito pubblico, come è giusto che sia se questo dibattito resta nei limiti del rispetto e dello scambio di idee.
La signora senza il cagnolino, che con le parole ci lavora, spesso resta senza proiettili da sparare, o senza fiori da donare, di parole non ne ha più e non ne vengono in soccorso, soprattutto di fronte a certi temi che la toccano nel profondo. Le parole le rispetta tanto lei, le guarda con ammirazione e devozione, le ama e sa che a volte vanno usate con parsimonia. A leggerne tante resta pensosa, ribalta pensieri e convincimenti, fa partire quel dialogo interiore che tanto le occorre, pur destabilizzandola. Eppure è in quello stesso smarrimento che nasce una scintilla, piccola piccola, a cui potersi appellare per un percorso interiore di conoscenza, senza peraltro trovare risposte esaustive e neppure certezze.
Molti eventi hanno messo la signora di fronte all’idea concreta della morte, tanti strappi dolorosi, attraverso cui lei si è sentita piccola e indifesa. Un amore per la luce e per la vita le ha fatto da guida, ha avuto difficoltà a dormire perché il pensiero cupo della finitezza dei suoi cari l’atterrisce, ogni sera al buio, in una solitudine che non può condividere mai. Lo sa lei e lo sanno coloro che la patiscono. Crede nella soggettività di ogni reazione e ogni difficoltà, crede nella libertà di ogni individuo di parlare o tacere, crede nella relatività delle risposte agli stimoli dell’esistenza. Crede che ognuno di noi, senza offendere e ferire, possa utilizzare ogni strumento utile per difendere la propria integrità morale e vincere le proprie paure.
Ci crede fermamente la signora senza il cagnolino e lo vuole dire ad alta voce. Si sente grata a chi pacatamente e argutamente esprime pensieri anche contrastanti fra loro, è una modalità che le lascia sempre la parentesi del dubbio aperta, e di dubbi lei si nutre e cresce.
Da bambina aveva paura del sangue, poteva svenire di fronte a un ago, poi ha fatto cose che quella bambina non avrebbe mai pensato di poter fare, ma se pure non ne avesse avuto la forza o la capacità, oggi l’avrebbe perdonata. Ognuno a modo suo, nuota nello stare a galla in questo piccolo mondo. Ognuno con la sua macchina, con la sua carrozzeria, con il suo motore di avviamento.
Tutti insieme però se stiamo vicini facciamo il motore dell’umanità
dice la mia signora.