La signora senza il cagnolino e la gratitudine
La gratitudine è la memoria del cuore.
(Lao Tse)
Tanto tempo fa la signora mi raccontò di quanto l’arte della gentilezza fosse importante per lei, così ci scrivemmo anche un pezzo che trovo sempre attuale perché la gentilezza non passa mai di moda e va con tutto. Oggi mi parlava della gratitudine che credo sia parente stretta perché ha a che fare con l’animo gentile, quello che si muove nel mondo cercando di far meno danni possibili. Il senso di gratitudine nasce da un profondo amore verso noi stessi, e non sia confuso con l’egoismo ma che sia ben distante dall’essere a ogni costo sull’orlo del sacrificio per gli altri. Il grato alla vita sa amarsi nel giusto, sa gioire di ciò che gli viene donato e sa vivere in pienezza totale la propria giornata. Esperimenti di psicologia sociale hanno dimostrato che dividendo in tre gruppi persone che hanno lavorato con esercizi quotidiani di annotazione di pratica della gratitudine, di problemi affrontati e di racconto di situazioni vissute, il gruppo risultante più sereno e felice, al termine della settimana, era quello dedito alla pratica della gratitudine.
Cosa significa questo? Che è importante essere consapevoli del dono della vita e soprattutto che praticare la gratitudine non equivale soltanto a dire la parola grazie ma ci conduce a focalizzare l’attenzione sul positivo delle nostre vite. Ora voi alla signora probabilmente eccepirete che mica ogni individuo ha cose di cui poter essere grato, e che in una disgrazia o in una malattia, o semplicemente in una difficoltà della nostra esistenza, è davvero difficile provare gratitudine, e quindi dove la dobbiamo andare a pescare? La filosofia zen giapponese ha un termine molto efficace naikan che indica la terapia dell’autoriflessione, un grande occhio che ci aiuta guardare a noi stessi e alla nostra interiorità, e infine sulla natura essenziale dell’esistenza. Questa prospettiva grandangolare e allo stesso tempo verticale che scende dentro noi stessi, ci porterebbe al senso di gratitudine per il respiro, per la riflessione sui legami che curano e per la strada da intraprendere per l’equilibrio vitale. Più amore per noi, più consapevolezza, più apprezzamento per il respiro universale, più gratitudine! E voi, dice la signora, vi siete soffermati oggi sulle cose per cui poter essere grati o avete fatto emergere soltanto i dispiaceri, i fallimenti e le ombre? Riprendiamoci tutta la forza della gratitudine e avremo il potere della felicità. E se credete alle parole di una signora che porta a spasso un guinzaglio senza cane potrete fare tutto ciò che desiderate.