Scheda 11 – La storia di Fortuna
Scheda 11
Questa è la storia di Fortuna.
Ha 18 anni e si presenta da sola per l’aggiornamento.
Chiacchiera con la suora traduttrice per un po’, parlano della scuola. Dice che non ha una materia preferita ma che riesce a studiarle tutte abbastanza bene.
Le chiediamo della famiglia.
Dice di essere orfana di guerra, il suo papà è morto.
La mamma, che lavorava come cuoca per i soldati, è stata accidentalmente ferita a un braccio e ha dovuto lasciare il lavoro.
Lei è la seconda di 5 figli.
Selam è il maggiore, ha 20 anni. Non è portato per lo studio infatti ancora frequenta l’ottava classe con ragazzi molto più piccoli di lui. Quest’anno non potrà andare a scuola, però, perché il fratellino Mahtan è caduto dall’asino battendo la testa ed è compito suo occuparsene. Chiediamo cos’ha avuto, se il colpo alla testa ha provocato conseguenze. Non ce lo sa dire. La madre ha preferito non portarlo in ospedale per paura che qualcuno le addossasse la colpa. Le diciamo di portarlo qui, da noi, quanto prima, che i colpi alla testa vanno tenuti sotto controllo.
Nahom, Abiel e Mahtan sono i piccoli di casa, di 10, 8 e 5 anni.
Poi ci parla dei papà. Parla al plurale.
Non capiamo bene cosa intende dire. La traduttrice ci spiega che esistono altri papà, che i suoi fratelli in realtà sono fratellastri.
Selam e Fortuna sono fratelli di sangue.
Del papà di Nahom non hanno notizie perché fa il militare e non fa sapere mai dove sta.
Quello di Abiel c’è, o meglio, si sa dov’è ma non ha intenzione di aiutare.
Il papà di Mahtan, invece, non è più tornato dopo la sua nascita.
Né Fortuna né la traduttrice sembrano stupite della situazione.
Guardo Monica, mi conferma che qui è normale avere più mogli o meglio, più donne, più famiglie contemporaneamente.
E questo mi è chiaro.
Quello che mi stupisce è come possano degli uomini ingravidare delle donne come fossero mucche trovate al pascolo e non farsi più vedere. O com’è possibile che una donna ricada in questo circolo vizioso per ben quattro volte nella sua vita. Come può svendere il suo corpo? In nome di cosa?
Ma non sono qui per sputare sentenze su vite che non conosco. Sono pensieri che hanno il valore di niente, pensieri che in testa rimangono e sulla bocca non arriveranno mai.
Chiedo a Fortuna di sorridere per la foto, e gliene auguro tanta, bella e serena come pare di essere nel fotogramma appena fermato.
Foto 1 Asino · Immagine gratuita (pexels.com)
Foto 2 di Moaz Tobok da Pexels: https://www.pexels.com/it-it/foto/uomo-persona-africa-viaggio-12088763/