“Pizzicotti”
Prendere tra le mani “Pizzicotti” di Leyla Khailil significa immergersi nella vita di Clessidra.
La suddivisione dei capitoli scandisce il tempo della sua consapevolezza.
La descrizione del brutto aspetto esteriore estremizzato fino all’odore sgradevole stride con la bellezza dei pensieri e sentimenti della protagonista.
Il tempo scorre attraverso la parte più sottile della clessidra trasformando da una parte all’altra il significato della vita.
Dall’accettazione sofferta del suo aspetto esteriore “prima che sia troppo tardi” alla identificazione proiettiva con Cane che solo alla fine si trasforma in Cassandra Rosa Canina, sigillando il sofferto distacco fino al soffocamento attraverso la negazione prima, e sublimazione e accettazione dopo del suo orientamento sessuale, dichiarato per scherzo e vissuto senza sensi di colpa pur in una conversazione con sé stessa-Gesù, senza il bigottismo cattolico.
Una notazione a parte merita il sapore della crostata africana dal nome esotico ma che ha un forte legame con il passato sano, personificato dalla nonna.
Mi chiamo Clessidra, forse mia mamma mi ha dato questo nome per farsi coraggio ed aspettare un futuro migliore
E soltanto alla fine le tre generazioni si incontrano per ricongiungersi nel tempo infinito.
Leyla ci consegna uno scritto leggero, scorrevole a tratti quasi un racconto per bambini ma che ci fa riflettere sul destino di ognuno di noi, segnati dal nome che portiamo.
“Legami viscerali, rapporto fra sorelle, corpi che crescono, insicurezze: i contenuti richiamano quelli della scrittrice belga Amélie Nothomb, il cui ultimo libro si intitola proprio ‘Il libro delle sorelle’ (in uscita in Italia il 21 febbraio)”.
Interessante, crudo e nello stesso tempo delicato come un batter d‘ali così com’è il nostro passaggio in questa dimensione umana.
Pizzicotti è disponibile all’indirizzo https://mdseditore.it/catalogo/pizzicotti/