Giustizia è fatta!
È notizia di qualche giorno fa che dopo 30 anni di latitanza, sia stato arrestato il ricercato numero uno in tutta Italia, Matteo Messina Denaro. Da siciliano, è una di quelle notizie che ti fa sobbalzare dalla sedia. Sapere che uno dei mafiosi più sanguinari è finalmente assicurato alla giustizia mi rende più felice.
Certo, trent’anni per giungere all’arresto sono tanti e in questo tempo a causa sua sono continuate a morire altre persone. Il piccolo Giuseppe Di Matteo, morto soltanto per avere la colpa di essere figlio di un mafioso pentito. Lo hanno strangolato dopo anni di prigionia, ormai esausto non ha provato nemmeno ad accennare una reazione nel difendersi. Chissà cosa ha provato il suo assassino mentre stringeva forte la corda al suo collo.
Ricordo la strage di via dei Georgofili, in cui tra le vittime vi furono anche Nadia e Caterina, rispettivamente nove anni e cinquanta giorni di vita. Cin-quan-ta! Chissà cosa hanno pensato Matteo Messina Denaro e gli altri mandanti quando hanno appreso la notizia.
È bello sapere che alla fine, tra mille peripezie, sviamento di indagini e tanti altri ostacoli, la giustizia vince sempre. Non conta che sia malato e “chissà per quanto vivrà ancora”, doveva essere preso e messo in carcere, soltanto quello. Per quanto rimarrà lì non ci è dato saperlo ma quello era il suo posto. Per chi crede, oltre la giustizia terrena ci penserà anche la giustizia divina.
Quello che vorrei sapere è se, nelle tante notti trascorse dal suo primo giorno di latitanza e in generale dal suo primo omicidio, ce ne sia stata anche solo una in cui abbia avuto un senso di colpa o un rimorso per quanto fatto con le proprie mani o con le mani di altri ma sotto il suo ordine.
Chissà se in un momento di intimità, e credo che in tutti questi anni siano stati tanti, abbia avuto un rimorso di coscienza e gli sia scesa una lacrima dicendo alle proprie vittime “scusatemi”.
Ma forse sogno troppo … Lo so.