Lettura n. 32 Piccole cose da nulla
Piccole cose della vita come un libro di 80 pagine scarse, sottile e leggero da tenere fra le mani, compagnia perfetta la sera nel letto in queste giornate invernali. L’ho scelto dalla copertina, un paesino in un quadretto innevato in cui in basso si intravede una pista ghiacciata dove le persone pattinano e qualcuno lo fa tenendosi per mano.
Questa è stata una lettura dolcissima, apprezzando le frasi precise e accurate, in alcuni passi con il sapore avvolgente dei buoni classici della letteratura inglese e dintorni. Siamo in Irlanda, durante la metà degli anni Ottanta, in un paesino dove vive Bill Furlong con la sua famiglia. La moglie Eileen e le loro cinque figlie. Bill ha quarant’anni ed è titolare di un’azienda di carbone e legname, è quello che si dice un brav’uomo. Sua moglie è molto oculata nella gestione delle spese e nelle faccende di casa, con le ragazze è attenta e non chiede mai più di quello che la vita potrà darle. Il Natale si avvicina e la famiglia di Bill si riscalda al ritmo di piccoli riti casalinghi, addobbi e letterine a Babbo Natale, noi lettori quasi sentiamo il calore emanato dal fuoco che riscalda Bill e sua moglie mentre parlano sottovoce, nella stanza accanto dormono tranquillamente le figlie, tutto segue un disegno pulito, fatto dalla purezza dei gesti semplici. Tutto trasmette serenità e pacatezza. Bill esce nel freddo per portare la legna e il carbone nelle case altrui, entra con discrezione nelle vite degli altri, sa quanto sia importante per alcuni poter pagare un pezzo di legna per portare calore. Tuttavia Bill sembra avere dentro di sé una strana inquietudine, è un uomo che si fa domande, immagina se la vita gli mettesse di fronte altre chance e altre strade, o se arrivassero imprevisti, o dolori, come era accaduto a un ragazzo, il figlio del farmacista, che si era ammalato all’improvviso, o come accade ad alcuni uomini disperati che barcollano nelle strade durante la notte, soli e derelitti. Bill non ha avuto un’infanzia facile, ma nonostante ciò ha serbato dentro di sé il senso dell’amore e della gratitudine, perché qualcuno è venuto in suo soccorso con amore, ha fatto delle sue mancanze esistenziali perle di umanità.
Negli ultimi tempi aveva cominciato a chiedersi quali erano le cose importanti, a parte Eileen e le ragazze. Era quasi arrivato a quarant’anni ma gli sembrava di non andare da nessuna parte né di fare progressi di nessun tipo e ogni tanto non poteva fare a meno di chiedersi che senso avevano le giornate.
Accadrà qualcosa, un incontro fortuito, una mattina gelida mentre Bill Furlong farà una consegna, e sarà qualcosa che placherà l’inquietudine senza nome provata da Bill, perché anche se tutto a volte ci sembra filare perfettamente, non può mai essere davvero perfetto se il nostro cuore è intollerante alle ingiustizie e alle cattiverie. Una lettura delicata e intensa, con la scrittura dei classici di una volta, una storia che affronta un tema storico fatto di vergogna che investì tutta l’Irlanda ma che l’autrice restituisce a noi in pochi tratti essenziali attraverso il racconto di piccole cose da nulla, quelle che rendono migliori le nostre vite.